Al momento stai visualizzando Vietnam zaino in spalla: guida narrativa per viaggiatori indipendenti
Fotografia di Tomáš Malík via Pexels

Vietnam zaino in spalla: guida narrativa per viaggiatori indipendenti

Indice

Ad oggi ho perso il conto di quante volte io sia stato in Vietnam. Questo Paese mi è entrato così tanto sotto pelle che quando mi trovo in Asia finisco sempre per passarci qualche giorno. La prima volta, però, non è andata proprio bene. Durante il mio primo viaggio nel Sud-est asiatico arrivai in Vietnam dopo aver trascorso un mese nelle spiagge Thailandesi—un Paese a mio avviso, molto più “tourist friendly”

L’impatto con Ho Chi Minh City è stato forte. Il rumore dei motorini, il caldo appiccicoso, il traffico disordinato… per un attimo ho pensato di aver sbagliato tutto, di voler scappare.

Con il tempo, però, ho iniziato a capirlo. Viaggiando, spostandomi di città in città, imparavo a vedere oltre il traffico, oltre il rumore, oltre quella confusione che all’inizio mi aveva respinto.
Il Vietnam è così: all’inizio ti stordisce, poi ti entra dentro senza che te ne accorga.

Stai organizzando il tuo viaggio in Vietnam? Parti tranquillo con Heymondo: clicca sul box qui sotto e ottieni la tua polizza viaggio con il 10% di sconto.

Banner 510

Scegli il Vietnam giusto

Si può partire molto preparati, certamente. Scegliere con cura la stagione giusta e pianificare tutto nei minimi dettagli. Ma la verità è che questo Paese non si lascia prevedere.
Climaticamente è mutevole, e non importa quante previsioni guardi: la pioggia può arrivare anche nella stagione secca, e giornate splendide possono capitare nel pieno della stagione delle piogge. Il caldo e il freddo cambiano improvvisamente, anche nell’arco della stessa giornata.

A Hue, ad esempio, ho passato giornate intere sotto l’acqua — in quella che doveva essere la stagione secca. Ho percorso il loop in due anni diversi ma nello stesso periodo: una volta con il sole a picco e una volta sotto un diluvio torrenziale. Il Vietnam è anche questo: imprevedibile, estremo, mai uguale a sé stesso. Fa parte del viaggio, e in fondo, è proprio questo che lo rende unico.

  • Nord: ottobre e novembre ideali, paesaggi verdi e aria fresca; inverno rigido ma poetico.
  • Centro: da febbraio a luglio perfetti per viaggiare; da evitare i tifoni autunnali.
  • Sud: stagione secca da dicembre ad aprile, umido ma vitale nel resto dell’anno.

Dal Sud che travolge al Nord che accoglie

In nessun’altra parte del Sud-est asiatico ho mai visto una differenza così netta tra Nord, Centro e Sud di uno stesso Paese. Quando arrivi a Ho Chi Minh City, pensi di aver capito cos’è il Vietnam: caldo, traffico, vita che non si ferma mai. Poi però sali verso il Nord e ti accorgi che il Paese cambia letteralmente pelle.

una pagoda a Ninh Binh di sera
Passeggiata a Ninh Binh
Panorama su Ninh Binh

Le risaie, i fiumi, le montagne… tutto si fa più lento, più autentico, più silenzioso.
Il Nord è la mia parte preferita: moderato, profondo, con panorami che sembrano dipinti.
Superata Hanoi — l’unica città davvero caotica da queste parti — comincia un Vietnam diverso, fatto di verde e di natura.

Il viaggio come evoluzione: cominci tra le strade e finisci tra le nuvole.

  • 2 settimane → Il necessario: città, cultura, un tocco di natura.
  • 3 settimane → L’equilibrio: aggiungi montagne e tempo per capire.
  • 4 settimane → Il viaggio vero: lentezza, deviazioni, ritorni interiori.

Il Sud – Caos e gentilezza

Il primo impatto con il Vietnam, per molti, comincia qui: Ho Chi Minh City.
Una città forte, orgogliosa, laboriosa. È il cuore pulsante del Sud, dove il traffico sembra una danza caotica e perfetta allo stesso tempo. Clacson, motorini, voci, profumi — tutto insieme, tutto subito. Ma dietro al rumore si nasconde una gentilezza disarmante: i sorrisi dei venditori, le risate per strada, la curiosità sincera di chi ti ferma solo per chiederti da dove vieni.

Ho Chi Minh è il battesimo del Sud-est asiatico: ti mette alla prova e, se impari a lasciarti andare, ti ripaga con la sua energia contagiosa. È una città che vive di lavoro, di orgoglio, di movimento costante. Ogni mattina la vedi svegliarsi presto, con le persone che spazzano i marciapiedi, che preparano il caffè con il filtro, che si siedono a mangiare una zuppa fumante prima di iniziare la giornata. È frenesia, ma anche disciplina.

Da qui parte spesso il viaggio verso il Delta del Mekong, un mondo d’acqua e lentezza.
Le barche diventano strade, i mercati si muovono, e le giornate scorrono al ritmo dei fiumi.
Dormire in una homestay lungo il Mekong è come fermare il tempo: le case sono in legno, i suoni della notte, l’ospitalità semplice.

Più a sud ancora, le isole di Phu Quoc e Con Dao sono una parentesi di silenzio prima di ripartire. Qui il Vietnam mostra il suo lato più tranquillo, con spiagge lunghe, palme e tramonti che sembrano non finire mai. Un modo perfetto per tirare il fiato dopo il caos delle città, prima di risalire verso il Centro. L’energia che ti accoglie, il rumore che non puoi domare.
Nel Sud, l’adrenalina diventa stupore: e da lì comincia davvero il viaggio.

Il Centro – Tradizione e mare

Il Centro del Vietnam è stata la mia scoperta più inaspettata. Una zona che in pochi mettono in cima alla lista, ma che merita più di quanto si pensi. Qui sembra che le città stiano vivendo una rivincita sul mondo: dopo anni di silenzio, oggi si mostrano vive, piene di energia e orgoglio.

Da Nha Trang, con il suo lungomare pieno di palme, locali e musica, capisci subito che il Centro ha un’anima diversa. Nella stagione secca sembra quasi una piccola Miami asiatica: gente che corre al mattino, caffè all’aperto, vita notturna, spiagge che si accendono al tramonto. È stato bellissimo scoprire questa leggerezza vietnamita, più spensierata ma sempre sincera.

Poi c’è Da Nang, moderna e luminosa, con il mare che si apre davanti e i ponti che di notte si accendono come sculture. Pochi chilometri più in là, Hoi An cambia completamente ritmo: lanterne accese, sartorie, profumo di fiori e di carta bagnata. Una città che di sera diventa un piccolo mondo a parte, dove tutto rallenta e ogni cosa sembra avere un significato preciso. È uno di quei luoghi che non attraversi: li vivi, semplicemente.

E infine Hue l’antica capitale imperiale. Templi, mura, fiumi e pioggia. Ci ho passato giornate intere completamente sotto l’acqua, ma è stato proprio in quella pioggia che ho capito quanto questo Paese sappia essere poetico anche quando non lo cerca Nel Centro del Vietnam convivono mare e memoria, tradizione e cambiamento. È il punto in cui capisci che questo Paese non si attraversa solo in chilometri, ma in emozioni diverse.Tradizione, mare e rinascita.
È il Vietnam che non ti aspetti, ma che ti resta dentro.

Il Nord – Natura e Silenzio

Amo tutto il Vietnam, sia chiaro, ma il Nord è la parte che sento più mia. C’è qualcosa di diverso lassù, difficile da spiegare. Forse perché è la zona dove si va più lenti, dove ogni chilometro sembra insegnarti qualcosa. È una condizione quasi spirituale — e lo dico io, che spirituale non mi sono mai definito.

Io ad Hanoi in train street
Un palazzo giallo del quartiere vecchio
Negozi del quartiere vecchio

Tolto il caos di Hanoi, il Nord ti accoglie con un silenzio profondo. Le risaie, i sentieri di fango, il verde che si allunga a perdita d’occhio. Qui non viaggi per arrivare, ma per guardare.

L’ Ha Giang Loop è uno di quei percorsi che restano dentro: tre giorni di curve, panorami infiniti, incontri e sorrisi. Fatica, ma anche libertà assoluta. Credo che il loop di Ha Giag sia una delle esperienze più belle da poter vivere in Asia, almeno lo è stato per me.

A Sapa, invece, cammini tra le montagne e i villaggi, tra le nuvole basse e le donne che ti salutano con un sorriso. Più a sud, Ninh Binh e la zona di Ha Long chiudono il cerchio con l’acqua e la luce. Le grotte, i riflessi, i piccoli battelli che si muovono lenti tra i canali: tutto ti riporta dentro, come se il viaggio ti stesse spiegando se stesso.

Città di Ninh Binh
Cosa fare Ninh Binh: vista sulle barche
Venditore di verdura al mercato di Hanoi

Come muoversi – Viet travel mode

In Vietnam non ti muovi: ti lasci trasportare. Parte della bellezza di questo Paese è proprio negli spostamenti. Ogni tratto di strada è un piccolo pezzo di viaggio, e spesso le esperienze più vere nascono proprio lì — tra un bus notturno e una fermata improvvisata.

Gli sleeping bus sono un’icona del Vietnam. Collegano quasi tutto il Paese, dal Sud al Nord, e dormire su quei sedili reclinabili è un’esperienza che ogni backpacker prima o poi prova.
Ne esistono di ogni tipo: da quelli economici, dove si viaggia stretti ma con vista sulla strada, a quelli più comodi o addirittura “limousine”, con Wi-Fi e snack a bordo. Dormirci davvero non è semplice, ma è parte del gioco.

io che dormo in un bus vietnamita
Interno di uno Sleeping Bus
Io vicino una moto

Oltre ai bus, ci sono i treni panoramici che attraversano il Paese con lentezza, le moto per chi vuole sentirsi dentro il paesaggio, e i Grab (l’app locale simile a Uber), perfetti per spostarsi in città senza stress. Ho viaggiato in ogni modo possibile: treni, scooter, taxi collettivi — ognuno con la sua storia e il suo ritmo. È anche questo che rende unico il Vietnam: la varietà, la libertà, l’imprevisto che diventa racconto.

Per una guida completa su tutti i mezzi di trasporto, le tratte consigliate e i trucchi da viaggio, leggi anche come spostarsi in Vietnam.

Dove dormire e cosa mangiare

In Vietnam le cose più belle da fare non sono mai le più comode.
A volte basta sedersi su uno sgabello di plastica, con le ginocchia quasi alla gola, davanti a una zuppa di phở o a un bánh mì da un euro, e guardare il traffico che scorre come un fiume impazzito. È lì che capisci cos’è davvero la vita di strada vietnamita: il caos perfetto, i profumi, i gesti lenti di chi cucina da una vita sempre allo stesso modo.

Mangiare per strada non è solo economico, è un’esperienza culturale. Ogni piatto ha una storia, ogni sorriso dietro un banchetto è un invito a fermarti un po’ di più.

Se ti va di approfondire, dai un occhiata alla mia guida: cosa mangiare in Vietnam, troverai, spunti consigli pratici e luoghi autentici.

Dormire nelle homestay è un’altra di quelle esperienze che restano addosso.
Svegliarsi la mattina e condividere la colazione con la famiglia locale è qualcosa che non dimentichi facilmente. Sono persone buone, accoglienti, felici di averti lì. Ti danno consigli, si prendono cura di te, ti raccontano il loro Paese con orgoglio e semplicità.
Ti fanno sentire più ospite che cliente.

io mentre mangio ad Hanoi
Zuppa vietnamita
piadina alla nutella

Cosa mettere nello zaino – il peso giusto per sentirsi leggeri

Io lo dico sempre: più togli, più viaggi. Sono un fan del viaggiare con lo zaino leggero, e ogni volta che parto mi accorgo che serve sempre meno di quanto pensassi. In Vietnam, dove in una sola giornata puoi passare dal caldo umido del Sud al fresco delle montagne del Nord, l’essenziale è davvero tutto ciò che conta.

Qualche capo tecnico traspirante, un antivento, un poncho e un cambio leggero bastano.
Un sacco-lenzuolo può tornare utile per ostelli, notti in treno o trekking. Qualche farmaco di base è più che sufficiente, non serve portarsi dietro una farmacia.

La SIM locale conviene comprarla subito in aeroporto: è economica, affidabile e ti permette di orientarti senza stress. Se vuoi prepararti bene, ho scritto un articolo dove troverai tutti consigli utili per un viaggio in Vietnam fai da te con informazioni pratiche su documenti, sicurezza e connessione.

Prima di partire, ricorda anche l’assicurazione sanitaria di viaggio: è la spesa più intelligente che puoi fare quando attraversi l’Asia.

Heymondo 510

Budget – Viaggiare low cost senza sentirsi poveri

Il Vietnam, a mio avviso, è uno dei Paesi più economici di tutta l’Asia. La cosa sorprendente è che, pur spendendo poco, riesce comunque a offrirti un buon livello di comfort. Gli ostelli, per esempio, partono anche da 5€ a notte con colazione inclusa — e parliamo di colazioni continentali davvero ottime. Io viaggio spesso per lunghi periodi e quando posso, mi piace anche andare in palestra: non ho mai pagato più di 1,50€ per una sessione, o 3 € per una postazione in un co-working.

Anche il cibo è estremamente accessibile. Se ti piace vivere come la gente del posto e non cerchi ristoranti turistici, una zuppa di phở costa in media 2 €, magari 2,50 € in un posto un po’ più curato. Lo street food vietnamita è famoso non solo perché costa poco, ma perché è buono davvero: autentico, speziato, pieno di sapori.

Se vuoi concederti una coccola sappi che non serve spendere una fortuna. Una spa o un massaggio tradizionale difficilmente supera i 7-8 €, quindi puoi permetterti di alternare giornate spartane a piccoli momenti di relax. Il Vietnam ti insegna che la ricchezza non è spendere, ma avere tempo.

Sicurezza, salute e rispetto – Il viaggio consapevole

Rispetto è la parola chiave di tutto: per la gente, per i luoghi, per te stesso. Il Vietnam non è un Paese pericoloso, anzi: probabilmente è uno dei più sicuri del Sud-est asiatico. Non mi sono mai sentito in pericolo, a nessuna ora del giorno o della notte, in nessun luogo. La gente è accogliente, rispettosa e spesso curiosa in modo genuino.

Bisogna però fare attenzione alle truffe più comuni, perché alla fine restiamo sempre turisti.
Capita spesso che i prezzi vengano gonfiati: un biglietto che costa 0,50 € a volte ti viene venduto a 5 €. Alla lunga può diventare esasperante — ti senti un po’ come un bancomat ambulante — ma fa parte del gioco. Un sorriso e un “no, grazie” deciso bastano quasi sempre per chiudere la questione.

Un’altra cosa a cui fare attenzione sono gli alloggi. In Vietnam (più che in altri Paesi d’Asia) succede spesso che le foto online non corrispondano alla realtà. Sembra tutto perfetto, poi ti ritrovi in una stanza senza finestra o con zero luce naturale. E siccome quasi tutti gli alloggi si pagano in anticipo, non è facile reclamare. Mi è successo più di una volta, e da allora controllo sempre le recensioni e chiedo esplicitamente una stanza con finestra.

Le lavanderie meritano un capitolo a parte. Ormai scelgo solo quelle aperte 24 ore, dove posso lavare da solo: in troppi casi mi sono ritrovato con capi smarriti, anche se di poco valore. Piccole cose, ma a volte erano magliette o regali a cui tenevo. Sono dettagli, certo, ma alla lunga impari che anche la logistica è parte del viaggio.

Il Vietnam ti rimane addosso

Non mi piace generalizzare né usare quella frase che dice: “non è un Paese adatto a tutti.”
Secondo me non è così. Non esiste un Paese che non si adatti a qualcuno: esiste la nostra capacità di saperci adattare a quel Paese, di capire quanto siamo disposti a entrare nella sua cultura, nel suo ritmo, nel suo modo di essere.

Certo, ci sono luoghi più o meno affini a ciascuno di noi. E il Vietnam, forse, rientra in quelli che inizialmente fanno più fatica a farsi capire. È caotico, confusionario, rumoroso. Non è pulito, l’igiene non è al top, a volte Google Maps sbaglia strada, la SIM si scarica in un giorno, i bancomat non funzionano, e le coincidenze si perdono. il clima è spesso incomprensibile, c’è sempre un problema per qualunque cosa si voglia fare.

Eppure, in qualche modo, si torna sempre in Vietnam. Perché tutto quello che sembra difficile si risolve con la semplicità dei gesti, con un sorriso, con la voglia sincera delle persone di darti una mano. È un Paese che vive agli antipodi di noi, ma ha qualcosa di indissolubile che ti lega, e che capisci solo col tempo.

Forse è per questo che non credo si possa innamorarsi del Vietnam in un viaggio organizzato di sette giorni. Il Vietnam va imparato piano piano, come si impara una persona, un amore o un matrimonio che dura nel tempo — con alti, bassi, pazienza e rispetto. Ogni ritorno è diverso, ma qualcosa rimane sempre: la polvere delle strade, il rumore dei motorini, il profumo del caffè ghiacciato.

Il Vietnam non lo vedi, lo senti.


Questo articolo contiene link affiliati. Cosa vuol dire? Che se adoperi i link che trovi qui, io avrò una piccola commissione (mentre per te il costo non cambia). In questo modo posso continuare a darti altri contenuti gratuiti e il progetto può andare avanti anche grazie a te.

Cacciatore di orizzonti

Dopo un lungo percorso interiore, ho capito che la vita tradizionale non faceva più per me e ho deciso di smettere di timbrare il cartellino. Oggi sono un SEO specialist e blogger: viaggio per il mondo e racconto ciò che vedo.

Condividi questo articolo

POTRESTI LEGGERE

Ragazza che accende incensi in Vietnam

Capodanno vietnamita: tradizioni e cultura millenaria nel Tet

AndreaSet 30, 2025

Non avevo programmato di vivere il Capodanno vietnamita: mi trovavo ad Hanoi proprio nei giorni del Tết, la festa più sentita del Paese. Molti viaggiatori…

Bai Dinh Pagoda a Ninh Binh in Vietnam

Bai Dinh Pagoda: guida alla pagoda più grande del Vietnam

AndreaAgo 26, 2025

Non avrei mai immaginato che proprio a Ninh Binh si trovasse la pagoda più grande del Vietnam. Eppure, come spesso succede con le scoperte più…

Lascia un commento