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Kathmandu: la capitale ai piedi dell’ Himalaya

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Kathmandu si trova in una valle circondata dalle montagne himalaiane, anche se è giusto chiarire che da qui di montagne non se ne vede neanche una.

Se il vostro intento è quello di vedere la famosa catena montuosa allora dovrete spingervi più a nord. E considerando che gli unici modi per lasciare la città sono dei vecchi bus con milioni di km o le jeep di privati, allora la questione si complicherà parecchio.

Stazione degli autobus a Katmandu

Ciò che invece risulta semplice è perdersi  nella città vecchia, Thamel, il cuore di Kathmandu. Piena di tunnel e labirinti dove alle volte è necessario camminare in fila indiana per trovare un po’ di posto. Qui si è assaliti dal fascino di una città che spacca letteralmente in due l’Asia: Felice, ma allo stesso tempo caotica e veloce.

Una volta dentro Thamel la prima cosa che salta all’occhio è la quantità spropositata di piccoli negozi che vendono attrezzature da scalata e articoli sportivi. Sarà semplice comprare corde, rampini, scarponi. Tutto l’occorrente per affrontare le gelate Himalayane. Ovviamente, fedeli riproduzioni dei marchi più blasonati per i trekking ad alta quota.

Uanvia ti Tamel a Kathmandu

Se il vostro desiderio è quello di comprare materiale “autentico” siete nel posto sbagliato, dal momento in cui il contraffatto è davvero ovunque e i negozi che trattano prodotti “autentici” sono pochi e ben nascosti. In ogni caso, se come me siete scalatori improvvisati, allora il discorso cambia.

A Thamel è possibile affittare sacchi a pelo e giubbotti di ottima fattura per poche rupie. Soluzione perfetta per viaggiare leggeri e non dover farsi carico di attrezzature che probabilmente (come nel mio caso) non verrebbero più adoperate.

Kathmandu: non solo trekking

Quando si pensa a Kathmandu viene facile pensare all’Everest e alle sue vette, o agli innumerevoli trekking che è possibile fare nella catena himalayana, ma per chi come me non è un grande appassionato di scalata, è giusto dire che questa terra offre esperienze altrettanto magiche. (se ti può interessare qui trovi un articolo sul Nepal)

Tramonti mozzafiato, paesaggi unici, templi maestosi, cibo e persone incredibili. Basta spostarsi di pochi chilometri dal centro ed è possibile far visita allo Stupa Khāsti, tra i più grandi monumenti di culto nepalesi, una struttura di oltre trentacinque metri patrimonio dell’UNESCO.

Il Tempio di Pashupatinath, dove nel tardo pomeriggio il popolo induista procede con la cerimonia funebre e la cremazione dei morti

Vista sul tempio di Pashupatinath

É stata la prima volta che assistevo a una cerimonia di questo genere ed uno dei ricordi più forti che conservo del mio viaggio a Kathmandu. Esperienza unica ma che forse non ripeterei.

Se invece avete voglia di fare una passeggiata tranquilla è possibile far visita alla piazza centrale di Thamel, Piazza Durbar, anche essa patrimonio UNESCO.

Qui il biglietto costa sei dollari, ma solo ai turisti. Un gentile signore con tanto di fischietto vi riconoscerà di certo in mezzo alla folla e vi farà pagare un ticket oltrepassata una linea “abbastanza immaginaria”.

Se volete ancora passeggiare vi consiglio di farlo Garden of Dreams, situato sempre in pieno centro. In questo caso Il biglietto costa meno di un dollaro ed è il posto perfetto per passare qualche ora in relax sotto i raggi del sole.

Se siete amanti dei tramonti allora il tempio Swayambhunath, noto anche come Monkey Temple è la soluzione perfetta. Costruito In cima a una collina a pochi chilometri da Thamel, questa imponente struttura sorge sopra la città e da qui sarà possibile godere di un fantastico panorama come di tramonti mozzafiato. Unico avvertimento: fate attenzione alle scimmie.

La scalata come stile di vita

Come ogni capitale che si rispetti anche Kathmandu non è esente dal turismo di massa, ma a differenza delle altre mete asiatiche si capisce subito che si ha a che fare con un tipo di turismo molto specifico, giunto da tutto il mondo per affrontare gli innumerevoli trekking che vengono proposti dalle altrettanto innumerevoli agenzie che pullulano nella capitale del Nepal.

A Kathmandu è possibile organizzare qualsiasi tipo di esperienza, dalle più semplici passeggiate, adatte agli amatori, a quelle più complesse in alta quota.

Ma, se la vostra idea e quella di spingervi davvero oltre, sappiate che da qui sarà possibile organizzare una vera e propria ascesa alla cima dell’Everest, con tanto di guide e porter annessi. In questo caso il tempo e il denaro aumenteranno a dismisura, ma questo ci fa capire quanto qui il trekking è cosa seria

Kathmandu da scoprire

Kathmandu non si è piegata totalmente alle voglie del turismo straniero. Anche se è facile intuire che gran parte dei suoi introiti provengono proprio da questo. I trekking e le scalate sono ancora oggi l’attrattiva principale per la capitale del Nepal. Ciò nonostante, Thamel, riesce a conservare in sé un’anima autentica.

Piccolo Stupa in una via di Kathmandu

Oltre ai negozi per turisti è facile imbattersi in piccoli bazar, mercatini dell’usato, persone che sopra una stuoia vendono tazzine da tè, erbe aromatiche, abiti usati e qualunque altra cosa possa fruttare qualche rupia. È facile girare un qualunque angolo e imbattersi In un tempio frequentato da gente del posto, ma anche mercati di frutta e di fiori.

Fredde gelate e cibo piccante

Quando si parla di cibo la capitale del Nepal del non ha nulla da invidiare a nessun’altra città asiatica. Per le vie di Thamel è possibile mangiare qualunque cosa, il più delle volte i ristoranti sono a conduzione familiare, arrangiati alla buona con qualche tavolo vecchio e traballante. 

Guai a chiedere un cheeseburger, la reazione del ristoratore è più o meno quella di un italiano all’ idea di mettere il ketchup sulla pasta.

Thukpa la zuppa di noodles e verdure

Stessa storia quando comincerai a chiedere cibo non piccante, a causa delle papille gustative ormai “bruciate” dal chili locale. Ti accorgerai che quasi nessuno accoglierà la tua richiesta. Ma non si tratta di una sfida: è, piuttosto, l’espressione della volontà di un popolo che, con orgoglio, intende preservare le proprie tradizioni culinarie. A Kathmandu, la cucina piccante è un elemento centrale, un simbolo di identità culturale che va oltre il semplice pasto. È un rito condiviso, un modo di essere che unisce le persone in un’esperienza sensoriale intensa e collettiva.

Se sei curioso di scoprire come la cultura e la cucina di un luogo possano influenzare profondamente la tua percezione di te stesso e del mondo che ti circonda, ti consiglio di leggere anche l’ articolo su perché viaggiare è la migliore medicina per mente e spirito, e come ogni viaggio contribuisca a trasformare il nostro approccio alla vita.

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