Indice
- Come viaggiano i backpackers?
- Viaggiare per il mondo ma minimalista
- Le regole del backpacking
- Chi sono i backpackers?
Aprendo il dizionario alla parola backpackers possiamo leggere: viaggiatore con lo zaino in spalla. Ma se sei finito in questo articolo sono sicuro che anche tu come me ti sarai chiesto: cosa vuol dire davvero essere un backpackers? Anche se negli ultimi anni i social media hanno sdoganato parecchio questo tipo di esperienza, bisogna comunque ammettere che dietro la figura del viaggiatore solitario ci sono ancora tanti tabù e tanti loghi comuni. Ma andiamo per ordine.
Cosa rende diverso un viaggiatore backpacking da un qualunque altro tipo di viaggiatore? La lista potrebbe essere infinita, ma l’esperienza mi dice che più su tutto a fare la differenza sono: il tempo ed il denaro, che per chi sceglie di viaggiare zaino in spalla hanno un valore totalmente diverso.
Lo scopo principale di un backpackers, come è facile immaginare, è quello di spostarsi da un luogo all’altro per medi o lunghi periodi, e per riuscirci bisogna saper fare economia. A differenza di una vacanza o di un viaggio “classico” dove tutto si concentra in qualche settimana, un backpackers attiva dentro di sé una serie di strategie per far si che il tempo a sua disposizione si dilati sensibilmente. Anche a discapito dei comfort e del benessere.
Le possibilità sono molteplici, magari prediligendo un biglietto di terza classe a uno di prima, o allungando la coincidenza in aeroporto perché il volo successivo costa meno, o ancora scegliendo gli ostelli alle camere di hotel. Risparmiare denaro vuol dire avere più tempo da dedicare all’ avventura. Questo è il vero lusso per chi affronta i viaggi zaino in spalla
Come viaggiano i backpackers?
Entriamo nel pratico: chi non ha mai visto almeno una volta nella vita un ragazzo o una ragazza sul ciglio della strada con un pollice all’insù? Questo perché con ogni probabilità l’autostop è il tipo di spostamento più pratico e meno dispendioso quando si decide di viaggiare per il mondo (ma non il solo)
Sono sicuro che adesso qualcuno starà pensando: io non lo farei mai! Effettivamente in Italia quello dell’autostop è una pratica poco diffusa e non proprio ben vista. (in certi luoghi anche illegale) Ma se prendiamo in considerazione l’Asia, l’America latina o anche la vicina Spagna, fare autostop è una condizione comune, e a parte qualche film horror non ricordo di ragazzi fatti a pezzetti mentre chiedevano un passaggio.
L’autostop ci dà la possibilità di conoscere gente del luogo o altri viaggiatori, magari di avere informazioni sulla città che stiamo raggiungendo ma sopratutto, è gratis! Ovviamente i risvolti negativi esistono, come ad esempio, potrebbe capitare di attendere ore sul ciglio della strada prima che qualcuno si fermi.
Oltre all’autostop ovviamente ci sono anche i mezzi più classici: bus, treni, aerei. Quello che però cambia è il tipo di approccio allo spostamento. Sapere di avere tempo a disposizione ci mette in condizione di poter viaggiare in maniera più lenta e rilassata. E come per magia quelle diciotto ore di bus dall’ isola di Koh Rong fino a Battambang a (nord Cambogia) acquisiscono un sapore diverso.
Viaggiare per il mondo ma minimalista
I viaggi zaino in spalla fanno parte del mio essere ormai da molto tempo, e con l’esperienza ho capito che quello zaino deve pesare davvero poco! Attenzione: Essere minimalisti è un qualcosa che non si limita ai soli indumenti o alla pesantezza dello zaino. Essere minimalisti è un concetto che abbraccia il viaggio e che ci mette condizioni di saper rinunciare a qualcosa di materiale per godere della semplicità. Una chicchera con uno sconosciuto, un’alba o un tramonto, una passeggiata in riva alla spiaggia.
Viaggiare minimalisti ci dà la possibilità di avere la mente serena e di concederci lo spazio necessario per acquisire le informazioni dalla nostra esperienza, senza pensare troppo a quello che ci stiamo lasciando alle spalle.
Le regole del backpacking
Le regole backpacking si possono suddivise in due grandi categorie. Quelle di carattere pratico, come ad esempio riempire lo zaino in un determinato modo, indossare indumenti a strati, protezioni solari ecc. (Informazioni che con un po’ di accortezza è possibile reperire in rete).
E quelle regole che invece si basano più su un concetto morale. Che potremmo definire quasi un codice di condotta alla quale i backpackers si affidano ancor prima di partire.
Più su tutti: Tenta di capire ciò che ti circonda. Specialmente se ti trovi dall’altra parte del mondo. E se non riesci, vai avanti, Il momento arriverà. Ricorda di non dare mai giudizi affrettati. Anzi, non dare mai giudizi.
Ricorda di essere rispettoso verso la diversità e le altre culture, verso l’ambiente che ti circonda e i posti che ti accolgono. Un backpackers è una persona con un animo cosmopolita capace di vedere nei cambiamenti qualcosa di positivo da cui imparare.
Tieni sempre a mente che viaggiare zaino in spalla è una condizione privilegiata.
Chi sono i backpackers?
Credo sia impossibile riuscire a descrivere uno stile di vita con qualche aggettivo. Anche se come ho spiegato, il denaro, il tempo, ma anche lo spirito di adattamento e la tranquillità assumono un valore diverso quando si decide di viaggiare per il mondo.
Quando ripenso al mio spirito di adattamento, ad esempio, mi vengono in mente le mie prime notti in ostello, dove chiudere occhio era impossibile, adesso non riesco a immaginare viaggio senza passarci almeno qualche notte. (se ti può interessare a questo link trovi un articolo che parla del viaggiare in ostello).
Lo spirito di adattamento di un backpackers non si riconosce solo nelle dormite in spiaggia, in stazione o chissà dove. E’ presente anche nel saper godere del cibo di un luogo, nel gestire le lunghe attese, nei silenzi, nei sogni e nella capacità di riuscire a combinare qualcosa anche con il portafoglio vuoto. In quell’animo di chi sa che sta arricchendo il proprio essere viaggiando e che sa che non esiste esperienza negativa dalla quale non si può trarre qualcosa di positivo.
Essere un backpackers non si limita al solo concetto di viaggio, penso sia qualcosa di più grande e più intimo che si ha con il prossimo e con la terra. Essere backpackers non è un aggettivo per indicare una persona in grado di viaggiare per il mondo. Piuttosto, potremmo definirlo come un modo di essere che si riflette nel modo di viaggiare.
Dopo un lungo percorso interiore ho capito che la vita “tradizionale” non faceva più per me e ho deciso che avrei smesso di timbrare un cartellino. Adesso sono un SEO e copywriter che viaggia per il mondo e racconta ciò che vede.
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