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Benvenuti in Nepal “la terra di mezzo”

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Dagli europei viene definita come “la terra di mezzo”, e osservando una qualunque cartina si capisce subito il motivo. Il Nepal separa in due parti il sud est asiatico dalla grande India. Ma solo dopo aver messo piede nella sua capitale si capisce il perché di questa definizione.

A differenza dagli altri stati d’Asia il cuore del Nepal è diviso in due parti. Da un lato si respira la pace e la tranquillità che solo il popolo asiatico è capace di trasmettere. Sorrisi un po’ ovunque e facce gentili che ti invitano a bere un buon Chya.

Dall’altra parte il caos e la confusione della sua capitale ti fanno ricordare che mancano pochi chilometri per raggiungere la caotica India. Uno squilibrio che inizialmente si fa fatica a digerire. Ma dopo qualche giorno per le vie di Thamel (qui puoi leggere un articolo) si accetta di buon grado quest’ aspetto un po’ surreale, e pian piano si impara ad amare il popolo nepalese, forse uno dei più pacifici che abbia mai conosciuto.

Io su una jeep in viaggio verso Katmandu

Ho visitato il Nepal per un mese con l’idea di spingermi fino al campo base Everest, (Uno dei trekking più famosi da poter fare in questa terra) per poi entrare in India passando da uno dei border terrestri. Ebbene, due imprese fallite miseramente. La prima, ho pagato con la mia inesperienza. La seconda, semplicemente perché ai turisti non è permesso entrare nel paese del peperoncino via terra.

Il che non è necessariamente un male dal momento in cui per raggiungere New Delhi sono necessarie quasi trenta ore di bus. Quando si tratta di spostamenti in Nepal il tempo si dilata in maniera assurda, vuoi per le strade poco praticabili, o perché i mezzi di trasporto sono abbastanza “precari”, sappi che sarà necessario armarsi di una pazienza quasi infinita

Il Nepal Pokhara e le vie dell Annapurna

Se il vostro intento è quello di viaggiare low budget, sappiate che è possibile raggiungere Pokhara con meno di tre dollari.

La partenza è ovviamente sull’ennesimo bus scassato dalla stazione di Katmandu, qui il paesaggio è apocalittico, se siete fan dei film di fantascienza vi sembrerà di essere dentro una scena di Mad Max. Sabbia rossa e terra che si immischiano a ogni folata di vento.

Camion vicino la stazione di Katmandu

Anche comprare un biglietto sarà un’impresa difficile, almeno quanto raggiungere Pokhara. La stazione è invasa da pseudo venditori di pseudo agenzie che faranno di tutto per non farvi raggiungere il botteghino senza prima averti spillato qualche rupia.

Biglietteria stazione di Kathmandu

Pokhara dista duecento chilometri da Katmandu ma, come detto prima, il tempo in Nepal si dilata in maniera assurda e quei duecento chilometri sembreranno duemila, di conseguenza saranno necessarie più di nove ore per raggiungere la città che sorge sulle rive del lago Pheva.

Oltre allo stupendo lago, Pokhara e diventata famosa anche per un altro motivo, Infatti, da qui iniziano i trekking dell’Annapurna. Uno su tutti, appunto, il circuito dell’Annapurna, giudicato dagli scalatori come il trekking più bello al mondo. Ma se come me non siete esperti scalatori allora sarà più facile godere delle altre meraviglie che questa città offre. Come ad esempio, la tranquillità di un luogo senza tempo.

A Phokara passeggiare è diventata presto la mia attività preferita. Una lunga pista ciclabile costeggia quasi tutto il lago dove a ogni metro si viene investiti da un mix di odori fusi tra la natura del luogo e i piccoli ristoranti che a ogni ora preparano squisiti piatti a meno di due dollari.

Il verde dei parchi e l’azzurro del lago predominano su tutto il territorio, negozi di cianfrusaglie, piccoli caffè e ristoranti rendono Phokara un luogo caratteristico e affascinante adatto anche a chi come me non è uno scalatore professionista

Lukla: la città sulle nuvole

Esistono due modi per raggiungere Lukla. Uno veloce e dispendioso. Un altro invece parecchio lento, ma certamente più economico. Nel primo caso, quello veloce, la partenza è da Katmandu a bordo di un piccolo aereo con le eliche in vista che pare non voglia mai alzare le ruote da terra.

Il volo dura poco meno di trenta minuti ma vi terrà per tutto il tempo con il fiato alla gola. Si perché Lukla, per chi non lo sapesse, è la città divenuta famosa per il suo aeroporto definito come il più difficile al mondo.

La pista termina su un precipizio e per quanto “spericolata” da aprile a ottobre qui ci atterrano anche cinquanta aerei al giorno. Il secondo modo invece e di certo meno adrenalinico, ma vi farà risparmiare parecchie rupie. In questo caso però il problema potrebbe essere il tempo.

Una jeep in viaggio per Kathmandu

infatti, per raggiungere la città sulle nuvole saranno necessari quasi tre giorni di cammino. La partenza è come sempre da Katmandu, ma questa volta a bordo di una jeep che vi lascerà a Phaplu un piccolo paesino vicino Salleri. E da qui inizieranno ufficialmente i vostri tre giorni di trekking.

Vista panoramica di Lukla

Lukla viene chiamata la città sule nuvole perché sorge a 2860M di altezza, primo punto di accesso all’Everest e alle altre famose cime. Se la vostra idea è quella di sfidare il gigante bianco sappiate che è da qui’ che si passa. Per le sue strade, infatti, sarà facile incontrare provetti scalatori, amanti della natura, ma anche professionisti che tentano la difficile ascesa.

Questo piccolo villaggio del Nepal è un altro di quei posti che potremmo definire autentici, o meglio, non completamente piegato alle voglie del turismo di massa. (Anche se qui’ di turismo se ne vede davvero tanto).

I Lodge che incontrerete a Lukla sono delle vere opere d’arte. Strutture a non più di tre piani costruite con legno colorato e cigolante. Come da tradizione, alla sera, ci si riunisce attorno all’unica stufa presente e si consuma un te caldo nel tentativo di resistere al gelo esterno.

Bhaktapur: la piccola dal cuore buono

Se vogliamo continuare a parlare di luoghi autentici allora è giusto spendere qualche parola per Bhaktapur, la piccola cittadina nella profonda Valle del Nepal, lontana dal turismo di massa. Come sempre per raggiungerla bisognerà servirsi dell’ormai rinomato autobus in partenza da Katmandu, ma questa volta il biglietto costa meno di un dollaro e basteranno appena trenta minuti di strada.

Bhaktapur viene definita la città dell’artigianato. Io mi sono trovato per puro caso nell’affascinante piazza dei vasai, nascosta tra i mille vicoli c’è questa piccola piazza dove ogni giorno i mastri vasai mettono in vendita le loro produzioni. A Bhaktapur l’arte predomina su ogni cosa, e non mi riferisco solo ai palazzi, ai templi o alle piazze che sembrano fiorire a ogni dove.

Bhaktapur durbar square

A Bhaktapur è quasi impossibile non imbattersi in una fucina di un mastro ferraio, o nell’officina di un falegname, o ancora nel negozio di una sarta. Questa piccola cittadina lontana da tutti è uno di quei posti dove si assapora davvero l’essenza nepalese. Fatta di cose semplici e di una vita incredibilmente lenta.

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