Indice
- La cultura balinese: un universo di devozione e spiritualità
- L’architettura dei templi di Bali: un tesoro artistico
- I Templi più famosi: un Itinerario di scoperta
- Templi meno conosciuti di Bali: tesori nascosti
- Un viaggio tra sacro e natura
- Consigli utili
Bali è riconosciuta come l’isola con più templi al mondo: se ne contano oltre duemila. In una terra fatta di misticismo, cultura e paesaggi che cambiano di continuo – tra risaie terrazzate, giungla e coste – si nascondono alcuni dei luoghi sacri più affascinanti dell’Asia. I templi balinesi sono il cuore della vita spirituale dell’isola e raccontano un legame profondo tra religione e natura, tenuto insieme da un equilibrio che i balinesi vivono ogni giorno.
Ogni pura ha una storia antica e una simbologia precisa, costruita per riflettere l’armonia tra persone, divinità e ambiente. Per questo visitare Bali non significa solo mare o natura tropicale: è anche un viaggio dentro la sua anima, dove ogni santuario diventa una porta sul sacro. Non a caso tanti viaggiatori tornano via con la sensazione di aver visto qualcosa che va oltre la semplice vacanza.
La cultura balinese: un universo di devozione e spiritualità
La cultura balinese è profondamente radicata nella spiritualità. L’induismo praticato qui è diverso da quello indiano: mescola il culto degli dèi induisti con credenze animistiche molto antiche. Per i balinesi i templi non sono solo luoghi di preghiera, ma spazi vivi della comunità: ospitano cerimonie di purificazione, matrimoni e feste religiose durante tutto l’anno. (Se vuoi comprendere meglio bali e la sua spiritualità, ti consiglio di dare anche un occhiata anche all’articolo canang sari, l’offerta sacra alla spiritualità balinese)
Ogni villaggio ha almeno tre templi principali: uno legato a Brahma, uno a Vishnu e uno a Shiva. Insieme rappresentano la triade divina e sono solo una piccola parte dei migliaia di pura sparsi sull’isola. Alcuni santuari, invece, non sono dedicati a una divinità specifica ma agli spiriti della natura – mare, montagne, foreste – che a Bali sono considerati sacri tanto quanto gli dèi.
L’architettura dei templi di Bali: un tesoro artistico
Uno degli aspetti che colpiscono di più nei templi di Bali è l’architettura. Ogni pura segue regole precise e nasce in dialogo con il paesaggio: può essere costruito su una montagna, affacciato su un lago o sospeso sull’oceano. I templi sul mare, come Tanah Lot, sono l’esempio più evidente di questa fusione tra spiritualità e natura, con scenari che da soli valgono il viaggio.
Dal punto di vista strutturale, sono organizzati su più livelli e cortili, come un percorso verso il sacro. Al loro interno spiccano i meru, le torri a tetti sovrapposti in legno e paglia, spesso ornate da intagli fatti a mano. L’ingresso principale è quasi sempre segnato dal Candi Bentar, la porta “spaccata” in due, simbolo del passaggio tra il mondo terreno e quello spirituale. Varcarla significa entrare in uno spazio dove tutto – suoni, gesti, silenzio – invita al rispetto e alla devozione.
I Templi più famosi: un Itinerario di scoperta
Chiunque arrivi a Bali, prima o poi, si chiede quali siano i templi più belli e quali valga davvero la pena visitare. Fare una lista completa è impossibile: l’isola è un museo a cielo aperto di luoghi sacri, e ogni zona ha i suoi pura speciali. Detto questo, alcuni templi spiccano più di altri per bellezza, storia e valore spirituale, e diventano tappe quasi obbligate per chi vuole capire Bali oltre le spiagge.
Tempio di Tanah Lot: un tempio sul mare
Tra i templi di Bali più visitati c’è Tanah Lot, un santuario marino costruito su una roccia a picco sull’oceano. Indubbiamente uno dei simboli più iconici dell’isola, soprattutto al tramonto: quando il sole cala sull’orizzonte, il tempio si staglia in controluce e l’atmosfera diventa quasi irreale.



Secondo la leggenda, fu un sacerdote induista a scegliere questo luogo dopo una lunga meditazione sulla scogliera, decidendo di erigere qui un tempio dedicato agli spiriti del mare. Ancora oggi Tanah Lot è considerato sacro e protettivo: serve a difendere Bali dalle energie negative che arrivano dall’oceano. La visita, quindi, non è solo scenografica ma anche spirituale — con in più la certezza di portarti a casa alcune delle foto più suggestive del viaggio.
Info Utili per la visita
- Dove si trova: costa sud-ovest di Bali, zona Tabanan.
- Orari: tutti i giorni circa 07:00–19:00 (chiuso solo durante Nyepi).
- Ingresso: 75.000 IDR adulti / 40.000 IDR bambini (turisti stranieri).
- Quando andare: tardo pomeriggio per il tramonto.
Tempio di Uluwatu: il guardiano delle scogliere
Il Tempio di Uluwatu (Pura Luhur Uluwatu) è uno dei luoghi sacri più spettacolari dell’isola, arroccato su scogliere altissime che cadono dritte nell’Oceano Indiano. La sua fama non dipende solo dalla posizione scenografica, ma anche dallo spettacolo di danza Kecak al tramonto, una rappresentazione potente ispirata alle storie del Ramayana.
Secondo la tradizione, questo santuario fu costruito per proteggere Bali dagli spiriti maligni legati al mare. Oltre alla vista panoramica, qui trovi una foresta abitata da macachi considerati sacri dai balinesi: fanno parte dell’atmosfera del posto, quindi vale la pena visitarli con rispetto e un po’ di attenzione. Se cerchi una tappa che unisca natura, spiritualità e cultura in un colpo solo, Uluwatu è davvero imperdibile.
Uluwatu: info utili per la visita
- Dove si trova: estremo sud di Bali, zona Pecatu / Bukit Peninsula, su scogliere alte sull’Oceano Indiano.
- Orari: tutti i giorni circa 07:00–19:00 (per i visitatori; durante cerimonie alcune aree possono essere chiuse).
- Biglietto: ingresso tempio circa 50.000 IDR adulti / 30.000 IDR bambini; sarong incluso. Spettacolo Kecak a parte (circa 150.000 IDR).
- Quando andare: tardo pomeriggio per luce migliore e tramonto; se vuoi vedere il Kecak, entra verso le 16:30–17:00 per trovare posto con calma.
Tempio di Lempuyang: la Porta del Paradiso
Hai presente la foto più famosa di Bali? È quella del Tempio di Lempuyang, celebre per la sua “Porta del Paradiso”, incorniciata dal profilo del Monte Agung. Questo pura è considerato uno dei più antichi e sacri dell’isola, e il suo valore spirituale è legato al percorso di purificazione che i fedeli compiono salendo centinaia di scalini fino ai livelli più alti del complesso.
Visitare Lempuyang va oltre la semplice tappa turistica: è un vero pellegrinaggio, anche per chi non è religioso. La Porta del Paradiso è diventata iconica proprio perché l’immagine del vulcano sullo sfondo sembra unire cielo e terra, uomo e divino. E quando arrivi lì, capisci subito perché questo luogo è entrato nell’immaginario di chiunque sogni Bali.
Lempuyang (Porta del Paradiso): info utili per la visita
- Dove si trova: est di Bali, zona Karangasem, sulle pendici del Monte Lempuyang con vista sul Monte Agung.
- Orari: tutti i giorni circa 07:00–17:00.
- Biglietto: contributo/ingresso intorno a 55.000 IDR a persona (più eventuale parcheggio o navetta locale).
- Quando andare: molto presto (entro le 7–8) per evitare code alla Porta e trovare l’Agung spesso più visibile.
Tempio di Besakih: il Tempio Madre di Bali
Tra i luoghi sacri più grandi e importanti dell’isola c’è Besakih, conosciuto come il “Tempio Madre” di Bali. Si trova sulle pendici del Monte Agung, il vulcano più alto e venerato dell’isola, ed è considerato il cuore spirituale balinese. Il complesso – chiamato localmente Pura Besakih – riunisce più di venti templi disposti su diversi livelli, come una salita simbolica verso il cielo.
Qui vale davvero la pena fermarsi con calma. È il più esteso di Bali e per girarlo bene servono almeno due ore, anche perché non è vicino alle zone principali: per farti un esempio, partendo da Amed ci ho messo circa un’ora e mezza di strada.



Il biglietto d’ingresso è più alto rispetto ad altri templi: si pagano 150.000 rupie (circa 9 €), contro i 3 € medi altrove. Nel prezzo, però, è inclusa una guida locale: io ne ho avuta una con me per oltre un’ora, e ti assicuro che fa la differenza per capire davvero cosa stai guardando.
Besakih è anche un luogo di pellegrinaggio continuo. Ogni anno migliaia di balinesi vengono qui per pregare e partecipare alle cerimonie più importanti: l’atmosfera è diversa rispetto ad altri pura, più solenne e intensa. Alcune aree restano riservate ai fedeli, e quando trovi una cerimonia in corso ti viene chiesto di mantenere silenzio e rispetto. Se vuoi capire l’essenza spirituale di Bali, questa è una tappa obbligata.
Besakih (Tempio Madre): info utili per la visita
- Dove si trova: pendici del Monte Agung, zona Karangasem (centro-est dell’isola).
- Orari: tutti i giorni circa 07:00–18:00 per i visitatori.
- Biglietto: 150.000 IDR adulti stranieri / 80.000 IDR bambini stranieri; di solito include guida locale e sarong.
- Quando andare: mattina 9–11 per clima più fresco e luce pulita; evita le ore centrali.
Tirta Empul
Tirta Empul è uno dei templi più significativi dell’isola, famoso per le sue sorgenti sacre e per i rituali di purificazione. Si trova nel villaggio di Manukaya, a nord di Ubud, ed è dedicato al dio Vishnu; le sue origini risalgono all’XI secolo.
Il complesso è conosciuto soprattutto per le vasche rituali alimentate da acqua considerata sacra. Qui balinesi e visitatori possono partecipare alle cerimonie di purificazione seguendo le usanze locali, immergendosi nelle piscine e passando sotto i vari getti d’acqua. È un’esperienza molto particolare, perché non ti trovi davanti a un tempio “da guardare”, ma a un luogo vivo, in cui la spiritualità fa parte della quotidianità. Ed è proprio questa atmosfera, unita alla bellezza del sito, a renderlo una tappa davvero imperdibile.
Tirta Empul: info utili per la visita
- Dove si trova: Tampaksiring/Manukaya, a nord di Ubud.
- Orari: tutti i giorni circa 08:00–18:00.
- Biglietto: 75.000 IDR adulti / 50.000 IDR bambini (sarong incluso).
- Quando andare: mattina presto se vuoi fare il rituale con meno folla; porta un cambio se ti immergi nelle vasche.
Grotta dell’Elefante (Goa Gajah)
La Grotta dell’Elefante, conosciuta come Goa Gajah, è un antico sito archeologico a pochi chilometri da Ubud. Risale al IX secolo ed è famosa per le sculture dettagliate e per l’ingresso scolpito con figure mitologiche, che sembra letteralmente inghiottirti dentro un altro mondo.



Oltre alla grotta vera e propria, il complesso comprende un piccolo tempio dedicato a Ganesha, dio della saggezza, e una piscina rituale circondata da statue di ninfe, usata per i riti di purificazione. È un luogo raccolto, tranquillo, con un’energia diversa rispetto ai templi più turistici: perfetto se vuoi vedere un lato più antico e meditativo della spiritualità balinese.
Grotta dell’Elefante (Goa Gajah): info utili per la visita
- Dove si trova: Bedulu, a 10–15 minuti da Ubud.
- Orari: tutti i giorni circa 08:00–17:00/18:00.
- Biglietto: circa 50.000 IDR adulti / 25.000 IDR bambini (sarong incluso).
- Quando andare: mattina per luce migliore e meno caldo; visita rapida ma vale fermarsi anche nei giardini.
Il Tempio delle Scimmie di Ubud
Nel cuore della foresta di Ubud si trova uno dei complessi sacri più visitati dell’isola: il Tempio delle Scimmie. È all’interno della Sacred Monkey Forest e nasce come luogo dedicato alle divinità protettrici della natura. Oggi ospita anche una numerosa colonia di macachi, che qui sono considerati animali sacri.
Non è quindi solo un tempio, ma una riserva naturale vera e propria. Si cammina tra sentieri nella giungla, statue ricoperte di muschio e architettura balinese tradizionale, con le scimmie che girano libere tutto intorno. L’unica accortezza è rispettare le regole del posto: non dare cibo, non fissarle negli occhi e tenere al sicuro oggetti come occhiali o bottiglie, perché fanno parte dell’equilibrio del luogo tanto quanto il tempio stesso.
Tempio delle Scimmie di Ubud (Monkey Forest): info utili per la visita
- Dove si trova: centro-sud di Ubud, lungo Jalan Monkey Forest.
- Orari: tutti i giorni 09:00–18:00 (ultimo ingresso verso le 17:00).
- Biglietto: circa 100.000 IDR adulti stranieri / 80.000 IDR bambini nei giorni feriali; weekend un po’ più alto.
- Quando andare: apertura o tardo pomeriggio per meno folla e temperature più basse; niente cibo in vista.
Tirta Gangga
Tirta Gangga è un palazzo acquatico situato nell’est di Bali, famoso per i giardini curati e le vasche piene di carpe koi. Fu costruito nel 1948 dal re di Karangasem e ancora oggi conserva quell’eleganza un po’ regale fatta di fontane, piscine e statue immerse nella vegetazione tropicale.



La parte più scenografica è la grande vasca centrale, attraversata da pietre sospese su cui si può camminare mentre intorno nuotano le carpe. Anche se oggi è una tappa molto fotografata, resta un luogo sacro dedicato alla dea delle acque, con un’atmosfera calma e quasi meditativa che lo rende diverso da tanti altri siti più caotici dell’isola.
Tirta Gangga: info utili per la visita
- Dove si trova: est di Bali, zona Karangasem (vicino ad Amlapura).
- Orari: tutti i giorni circa 07:00–18:00.
- Biglietto: circa 90.000 IDR adulti stranieri / tariffa più bassa per locali.
- Quando andare: mattina per avere vasche più vuote e luce morbida; se vuoi, porta costume per l’area balneabile.
Pura Ulun Danu Beratan: il tempio sull’acqua del lago sacro
Tra i templi più iconici di Bali non può mancare il Pura Ulun Danu Beratan, quello che probabilmente hai visto cento volte in foto: un piccolo santuario che sembra galleggiare sull’acqua, con le montagne sullo sfondo. Si trova nell’area di Bedugul, sul lago Beratan, e la sua particolarità è proprio questa fusione perfetta tra paesaggio naturale e spiritualità balinese.
Il complesso è dedicato a Dewi Danu, la dea delle acque e dei laghi, e per i balinesi è un luogo di grande importanza legato alla fertilità e al ciclo dell’acqua. La pagoda sull’isolotto centrale è la parte più fotografata, ma resta una zona sacra: per questo non ci si entra dentro, si osserva e si vive il tempio dall’esterno, tra giardini, passerelle e scorci davvero unici.
“Se vuoi visitare i templi di Bali con una guida locale e senza pensieri logistici, qui sotto trovi alcune escursioni selezionate.”
Templi meno conosciuti di Bali: tesori nascosti
Oltre ai templi più famosi, Bali è piena di pura meno conosciuti che meritano una tappa per la loro bellezza e per l’atmosfera che si respira. Qui di solito trovi meno folla, ritmi più lenti e un contatto più autentico con la spiritualità balinese. Sono luoghi che ti mostrano un lato dell’isola più intimo e vero, spesso immerso nella natura, lontano dalle rotte classiche.
- Gunung Kawi: i santuari scolpiti nella roccia
Nella valle di Pakerisan, Gunung Kawi è uno dei complessi più antichi di Bali, risalente all’XI secolo. Dieci santuari scolpiti nella roccia emergono tra risaie e vegetazione fitta: la tradizione li lega ai sovrani del passato e alla storia più profonda dell’isola. È un luogo silenzioso, quasi meditativo, perfetto se vuoi vivere un tempio lontano dal caos. - Taman Ayun: un gioiello d’architettura a Mengwi
A Mengwi, Taman Ayun è un tempio spesso sottovalutato ma davvero scenografico. È circondato da un fossato e da giardini curati, con meru eleganti che svettano a più tetti, come simbolo di connessione tra cielo e terra. Qui l’atmosfera è tranquilla e ordinata, ideale per una visita più rilassata. - Pura Luhur Batukaru: il tempio nella foresta
Ai piedi del Monte Batukaru, questo pura è immerso nella foresta tropicale ed è dedicato agli spiriti della natura e alla fertilità. La posizione isolata regala un senso di calma raro, con il verde che avvolge tutto e un silenzio che invita a rallentare. Tappa perfetta per chi cerca spiritualità legata alla natura. - Pura Dalem Taman Kaja: il cuore culturale di Ubud
A Ubud, Pura Dalem Taman Kaja è un tempio dedicato a Shiva e spesso ignorato dai visitatori frettolosi. Per la comunità locale è però un punto centrale: qui si tengono festival e cerimonie tradizionali, con danze e rituali che raccontano la Bali più viva. Se ti capita di passare durante un evento, è un’esperienza super autentica. - Pura Sakenan: il santuario sul mare di Serangan
Pura Sakenan si trova su un’isoletta al largo di Serangan ed è raggiungibile in barca. È dedicato agli spiriti marini e ha un valore particolare per i pescatori locali. La posizione isolata e il panorama sull’oceano creano un’atmosfera diversa dai templi più battuti. Durante le cerimonie il luogo si accende di vita e devozione.
Mappa dei Templi
Un viaggio tra sacro e natura
I templi di Bali sono molto più di semplici attrazioni turistiche: sono luoghi sacri in cui spiritualità e natura si incontrano davvero. Ogni pura ha una storia, un fascino e un significato unico, e visitarli significa entrare – anche solo per un momento – nel cuore più autentico dell’isola.
Dai santuari sul mare come Tanah Lot e Uluwatu, a quelli di montagna come Besakih e Lempuyang, ogni zona di Bali nasconde un piccolo gioiello spirituale. Se ti muovi con curiosità e rispetto, questi luoghi ti fanno scoprire una cultura antica fatta di tradizioni, devozione e bellezza naturale. Che tu stia cercando un momento di riflessione, un’esperienza più profonda o semplicemente un lato diverso dell’isola, i templi balinesi sanno lasciare qualcosa addosso e rendere il viaggio più ricco..
Consigli utili
Come ti dicevo, Bali conta oltre duemila templi, tra quelli più famosi e quelli nascosti: è impossibile visitarli tutti, anche perché molti si trovano in zone remote. Il consiglio migliore è scegliere quelli che ti interessano davvero e costruire una piccola “mappa personale” tenendo conto delle distanze, che sull’isola possono essere più lunghe di quanto sembrino.
Nei templi più noti l’affluenza è spesso alta, soprattutto nelle ore centrali del giorno. Se puoi, vai presto al mattino: trovi meno gente e ti godi l’atmosfera con molta più calma.
Anche per le foto, le prime ore del giorno sono l’ideale. Hai più spazio, luce morbida e non devi fare a gara con la folla per lo scatto.
Ultima cosa, ma fondamentale: il rispetto passa anche dall’abbigliamento. Per entrare in un pura serve il sarong (di solito lo trovi all’ingresso), e in generale è bene coprire gambe e spalle. Evita look troppo sgargianti o poco sobri: non è solo una regola “da turisti”, ma un modo per entrare nel luogo con il giusto atteggiamento e vivere il tempio per quello che è, prima ancora che per una foto.
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