Indice
- Cosa vedere a Lovina: la calma del nord
- Cosa fare a Lovina Bali: tra relax e autenticità
- Cosa mangiare a Lovina
- Dove dormire a Lovina
- Quando andare a Lovina
- Cosa non mi è piaciuto
- Consigli pratici
- La Bali che non tutti vanno a vedere
Lovina è un piccolo villaggio sulla costa nord di Bali, lontano dai circuiti più battuti dell’isola. Forse per la distanza, o forse per quella sua aria sospesa, è una meta che molti viaggiatori ignorano, preferendo restare nel sud — più comodo, ma anche più turistico e meno autentico.
A Lovina il mare è calmo, i sorrisi dei locali sono diversi. I bambini ti osservano curiosi, accennando un timido “ciao mister”, forse non ancora abituati a tanti turisti. Le giornate scorrono lente, come se il tempo avesse deciso di fermarsi. Non c’è fretta, non ci sono locali affollati o traffico: solo una Bali diversa, più silenziosa, che sa ancora accogliere con semplicità per chi decide di arriva fino a lei. Lovina è uno di quei posti che non ti chiedono nulla, ma ti fanno venire voglia di restare un po’ di più.
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Cosa vedere a Lovina: la calma del nord
Lovina non è un luogo da checklist, ma da vivere lentamente.
Il momento più bello della giornata è senza dubbio poco prima delle 18, quando Lovina Beach si riempie di gente per assistere al tramonto. È un rito quotidiano che coinvolge tutti — turisti, locali, famiglie e pescatori — in un silenzio collettivo che vale più di qualsiasi fotografia.



Dopo il tramonto, una passeggiata sul lungomare è il modo migliore per respirare la vera atmosfera del villaggio. Il centro è davvero piccolo ma, pieno di warung, negozietti e ristorantini locali dove fermarsi per un piatto di pesce o una birra fresca. L’unico vero punto di riferimento è la statua dei delfini, simbolo del villaggio e luogo d’incontro di chi, ogni sera, si ritrova per chiacchierare guardando il mare.
Per chi vuole spingersi un po’ oltre, nei dintorni ci sono diversi villaggi interessanti come Kalibukbuk, Anturan e Temukus, oppure si può raggiungere facilmente l’entroterra per visitare le cascate di Gitgit e Sekumpul, tra le più spettacolari di Bali.



E poi c’è il Brahma Vihara Arama, conosciuto anche come il tempio buddista di Banjar: l’unico di tutta Bali. Si trova su una collina a pochi minuti da Lovina, immerso nel verde, regala una vista straordinaria sul mare. Nonostante abbia visto centinaia di templi in Indonesia, questo mi ha colpito per la sua pace e per l’atmosfera più intima, Se deciderai di visitare Lovina, una visita a questo tempio è quasi obbligatoria.
Cosa fare a Lovina Bali: tra relax e autenticità
Tra le esperienze che più mi hanno colpito, ce n’è una che da sola vale probabilmente la visita: le sorgenti termali di Banjar. Le Banjar Hot Springs. Piscine naturali di acqua sulfurea immerse nella giungla a pochi minuti dal mare, alimentate da una sorgente vulcanica e circondate da un’atmosfera unica.



L’ingresso si aggira tra i 20.000 Rp e 45.000 Rp (≈ 1-3 €) a secondo dell’anno e dell’offerta. Quando ci sono stato (metà settembre) ero praticamente da solo, immerso nel silenzio con il vapore che si alzava tra le palme. Dopo il bagno ho pranzato nel piccolo ristorante interno al complesso: piatti semplici, gustosi e una tranquillità difficile da trovare altrove a Bali.
Lovina è anche il posto perfetto per ricaricarsi: lezioni di yoga sul mare, spa locali con massaggi balinesi a prezzi più bassi rispetto al sud dell’isola. Warung dove fermarsi per una colazione lenta davanti alla spiaggia.
Qui non serve fare molto: basta lasciarsi andare, respirare e godersi la sensazione — rara a Bali — di avere finalmente tempo per sé. Lovina è davvero un posto dove “fare meno” diventa “vivere di più”: non serve correre da un’attrazione all’altra, ma scegliere uno, forse due momenti speciali e lasciarsi portar via dal tempo.
Cosa mangiare a Lovina
La cucina di Lovina riflette ialla perfezione il villaggio: semplice, genuina e legata al mare. Qui il pesce è protagonista assoluto — tonno, marlin, mahi mahi e barracuda sono tra i più pescati e finiscono ogni giorno sulle griglie dei warung affacciati sulla spiaggia.
Mangiare a qui significa sedersi a un tavolo di legno con i piedi nella sabbia, respirare l’odore del mare e assaggiare piatti cucinati con ingredienti freschissimi. I warung locali sono spesso piccolissimi, familiari, e servono una cucina che cambia con la pesca del giorno.
Tra i piatti più tipici ci sono:
- Ikan Bakar, pesce alla griglia marinato con spezie e servito con riso e sambal.
- Pepes Ikan, pesce avvolto in foglie di banana e cotto al vapore, profumato e delicato.
- Nasi Goreng e Mie Goreng, i classici balinesi, qui preparati spesso con pesce fresco al posto del pollo.
Rispetto alla cucina dell’entroterra — come quella di Ubud — quella di Lovina è più leggera, meno speziata e profondamente legata al ritmo del mare. È una cucina che sa di autenticità, proprio come il villaggio che la ospita.
Dove dormire a Lovina
A Lovina l’offerta di alloggi è sorprendentemente ampia e accessibile: guesthouse, homestay e piccoli resort immersi nel verde o affacciati sul mare. La maggior parte delle strutture si trova lungo o appena dietro la strada principale, che corre parallela alla costa.
Rispetto ad altre zone di Bali, come Ubud o Canggu, qui i prezzi sono nettamente più bassi. Io sono stato a Lovina a metà settembre — quindi in alta stagione — e ho pagato meno di 20 € (circa 320.000 IDR) per una camera per due con piscina e colazione inclusa. Un prezzo davvero ottimo, considerando che il livello di comfort mi è sembrato persino più alto rispetto a molte sistemazioni dell’entroterra.
Tutti gli alloggi si concentrano nelle vie che collegano la statale al mare, spesso circondati da palme e con piccole terrazze dove fare colazione guardando il sole che sorge. Il mio consiglio è di scegliere una struttura leggermente arretrata rispetto alla strada principale: si dorme meglio e la mattina si sente solo il rumore delle onde.
Quando andare a Lovina
Il clima di Lovina è più stabile rispetto al sud di Bali, e questo la rende una meta piacevole praticamente tutto l’anno. Ecco cosa aspettarsi:
Stagione secca (maggio – ottobre) È il periodo migliore per visitare Lovina. Giornate limpide, mare calmo e clima ideale per il relax. Io ci sono stato a settembre e ho trovato tanto sole, temperature alte ma piacevoli e serate più fresche, perfette per passeggiare senza caldo eccessivo.
Stagione delle piogge (novembre – aprile) Le precipitazioni sono brevi ma intense, spesso concentrate nelle ore pomeridiane. Il paesaggio diventa più verde e rigoglioso, e l’atmosfera ancora più tranquilla. Essendo lontana dai grandi flussi turistici, resta vivibile e serena in ogni periodo dell’anno — anche durante la stagione umida.
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Cosa non mi è piaciuto
Le spiagge
Alcune zone del litorale, in particolare nei pressi del piccolo porto dei pescatori, sono davvero sporche. Plastica, bottiglie e residui galleggiano spesso vicino alla riva, rendono impossibile fare il bagno. Le foto che si trovano online e nelle guide turistiche mostrano acque turchesi e perfette, ma la realtà è diversa: in più punti il mare è molto inquinato e l’acqua sa di carburante. In certe giornate si sente chiaramente l’odore di nafta. È un peccato, perché il luogo meriterebbe molto di più.
I tour con i delfini
Gran parte del turismo si concentra a Lovina per la famosa escursione all’alba per vedere i delfini, ma è doveroso dire che questa pratica non è affatto etica. Prima ancora che sorga il sole, decine di barche inseguono i delfini, spingendoli a emergere con rumori e motori al massimo. Un’esperienza forse bella per i turisti, ma traumatica per gli animali. Chi segue questo blog sa quanto ritenga importante viaggiare con rispetto — non da turisti, ma da viaggiatori consapevoli. Non bisogna sentirsi obbligati a partecipare a tutto ciò che viene proposto. Personalmente ho scelto di non farlo: credo che chi ama davvero il mare e la sua vita dovrebbe imparare ad osservarlo senza disturbare chi lo abita.



Consigli pratici
A Lovina non troverai Grab o Gojek. Questi servizi di trasporto coprono solo le città più grandi e turistiche del sud, quindi qui la soluzione migliore resta noleggiare un motorino o affidarsi a un autista privato. Io ci sono arrivato in moto, percorrendo la strada che collega la costa orientale (da Amed) al nord di Bali. È un percorso panoramico, ma serve un po’ di esperienza alla guida: il traffico è pieno di camion, curve e sorpassi improvvisi. Nulla di impossibile, ma va affrontato con attenzione.
Da Ubud a Lovina la distanza è di circa 80 chilometri, percorribili in due ore e mezza circa. La strada è buona e offre scorci bellissimi tra foreste e piantagioni, ma in alcuni tratti può essere lenta per via dei mezzi pesanti.
I bancomat ci sono, ma non sempre funzionano. Forse è stato solo un caso, ma più di una volta la carta non veniva accettata: meglio quindi avere con sé un po’ di contante per evitare problemi.
In generale, muoversi a Lovina è semplice: non serve una grande pianificazione, basta solo un po’ di spirito di adattamento — e la voglia di viaggiare piano, proprio come fa l’isola.
La Bali che non tutti vanno a vedere
Lovina è una di quelle mete che sorprendono in silenzio. Non troverai beach club, traffico o locali alla moda, ma una Bali autentica, che vive ancora seguendo i ritmi del mare e della gente del posto. Forse è proprio l’assenza del turismo di massa a renderla così speciale: un luogo dove si respira calma, semplicità e accoglienza.
Certo, esistono alcuni hotel più grandi e qualche resort, ma non c’è la folla del sud, né quella frenesia che spesso fa dimenticare cosa significhi davvero viaggiare. Tutto a Lovina è raccolto, a misura d’uomo: le attrazioni sono poche, ma tutte genuine e da vivere con lentezza — dal tramonto sul mare alle sorgenti di Banjar, fino al silenzio dei villaggi circostanti.
Lovina meriterebbe un posto in ogni itinerario balinese, soprattutto per chi cerca una parte di Bali che non ha ancora perso la propria identità. Una meta che non si visita per spuntare una lista, ma per ritrovare un po’ di quella pace che altrove sembra sparita.
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Dopo un lungo percorso interiore, ho capito che la vita tradizionale non faceva più per me e ho deciso di smettere di timbrare il cartellino. Oggi sono un SEO specialist e blogger: viaggio per il mondo e racconto ciò che vedo.
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