Indice
- Cos’è il Tết Nguyên Đán
- Tết in Vietnam: cos’è e come si festeggia
- Quando cade il Capodanno vietnamita
- Tradizioni e simboli del Tết
- La mia esperienza durante il Tết in Vietnam
- Consigli pratici per viaggiare durante il Tết
- Capodanno vietnamita: riflessione personale sul Tết
Non avevo programmato di vivere il Capodanno vietnamita: mi trovavo ad Hanoi proprio nei giorni del Tết, la festa più sentita del Paese. Molti viaggiatori scelgono questo periodo per visitare il Vietnam, attratti dai colori, dalle tradizioni e dall’atmosfera unica. Io invece ci sono finito per puro caso, scoprendo una ricorrenza affascinante e al tempo stesso… complicata.
Il Tết è un’esperienza intensa, fatta di riti familiari, città che si svuotano, cibi simbolici e celebrazioni che durano diversi giorni. Una festa che lascia ricordi indelebili ma porta anche qualche disagio per chi viaggia in quel momento. Nei prossimi paragrafi ti racconto cosa significa davvero trovarsi in Vietnam durante il Capodanno: tra pro e contro, è un’esperienza che non si dimentica facilmente.
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Cos’è il Tết Nguyên Đán
In vietnamita la parola Tết indica una festa, ma quando viene usata da sola fa riferimento alla ricorrenza più importante di tutte: il Capodanno lunare. Il suo nome completo è Tết Nguyên Đán, che significa “festa della prima mattina del primo giorno”. È un momento che segna la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo anno, carico di speranza e buoni auspici.
Al di là delle celebrazioni, il Tết rappresenta un’occasione di rinnovamento: si salutano le difficoltà dell’anno passato e si accoglie con fiducia quello che verrà. Non è quindi soltanto un evento festivo, ma un rito collettivo che unisce famiglie, comunità e memoria degli antenati.
Tết in Vietnam: cos’è e come si festeggia
Origini storiche e significato spirituale
Il Tết Nguyên Đán, comunemente chiamato Tết, è il Capodanno lunare vietnamita e rappresenta il momento più importante del calendario. Non è solo una ricorrenza festiva: segna la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo anno, carico di speranza e buoni auspici. Le sue radici affondano nelle antiche tradizioni agricole: con il Tết si celebrava la fine del raccolto e si invocava prosperità per la stagione futura. Ancora oggi è un’occasione per onorare gli antenati, ringraziarli per la protezione e rafforzare i legami familiari.
Differenze dal Capodanno cinese
Il Tết viene spesso confuso con il Capodanno cinese, poiché entrambi seguono il calendario lunare. In realtà, pur condividendo la stessa base astronomica, hanno caratteristiche culturali proprie. In Vietnam, i piatti tipici, le decorazioni e persino alcuni simboli zodiacali differiscono da quelli cinesi. Ad esempio, mentre lo zodiaco cinese include il coniglio, in Vietnam l’anno corrispondente è dedicato al gatto. Anche i rituali religiosi e le usanze domestiche riflettono un’identità profondamente vietnamita, distinta da quella cinese.
Durata della festa
Il Capodanno vietnamita non si esaurisce in una notte: il Tết dura in media 3-7 giorni, anche se la preparazione inizia settimane prima. Le famiglie puliscono e decorano le case, preparano offerte sugli altari e acquistano fiori tipici come i peschi del Nord e i kumquat del Sud. Nei giorni del Tết, città e villaggi si svuotano, le attività commerciali chiudono e quasi tutto ruota attorno alla famiglia. È un periodo sospeso nel tempo, in cui la vita quotidiana lascia spazio a riti, visite, banchetti e celebrazioni.
Quando cade il Capodanno vietnamita
Il calendario lunare e le date variabili
Il Capodanno vietnamita non ha una data fissa come quello occidentale: si basa sul calendario lunare e cade tra la fine di gennaio e la metà di febbraio. Il giorno esatto coincide con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno, proprio come il Capodanno cinese, ma con tradizioni tutte proprie. Per questo motivo ogni anno il Tết cambia data, ed è sempre uno dei periodi più attesi e sentiti in Vietnam.
Prossime date del Tết
Ecco il calendario aggiornato delle prossime celebrazioni:
Anno | Data del Tết | Giorno della settimana |
---|---|---|
2026 | 17 febbraio | Martedì |
2027 | 6 febbraio | Sabato |
2028 | 26 gennaio | Mercoledì |
2029 | 13 febbraio | Martedì |
2030 | 3 febbraio | Domenica |
NB. In Vietnam i festeggiamenti non si limitano al solo giorno indicato: le celebrazioni ufficiali durano circa tre giorni, ma nella pratica il clima di festa si respira per più di una settimana.
Tradizioni e simboli del Tết
Decorazioni, altari e culto degli antenati
Uno degli aspetti più significativi del Capodanno in Vietnam è il culto degli antenati. Ogni famiglia allestisce un altare domestico, dove vengono poste offerte di frutta, fiori e incenso per chiedere protezione e fortuna nel nuovo anno. Le case vengono pulite a fondo e decorate con fiori simbolici: i pesco in fiore al Nord e i kumquat al Sud, che rappresentano prosperità e rinascita. Le decorazioni non sono solo estetiche, ma hanno un profondo significato spirituale legato al concetto di rinnovamento.
Piatti tipici del Capodanno (bánh chưng, frutta simbolica)
Il cibo è al centro del Tết, perché ogni piatto porta con sé un augurio. Il più famoso è il bánh chưng (o bánh tét nel Sud), una torta di riso glutinoso ripiena di fagioli mung e maiale, avvolta in foglie di banano: la sua forma quadrata simboleggia la terra. Non manca mai il vassoio di frutta simbolica (mâm ngũ quả), con cinque frutti scelti in base al significato di abbondanza e prosperità. Altri piatti tipici includono pollo bollito, maiale caramellato e semi di anguria, che vengono sgranocchiati durante le visite.
Arte e usanze popolari (danze, mercati, fuochi d’artificio)
Durante il Tết e il suo significato culturale si esprime anche attraverso spettacoli popolari. Le strade si riempiono di mercati floreali e fiere, mentre nelle piazze si tengono le danze del leone e del drago, simboli di forza e buon auspicio. A mezzanotte si accendono i fuochi d’artificio, che uniscono spiritualità e festa collettiva, accogliendo l’anno nuovo con energia e speranza. L’atmosfera è di gioia diffusa, ma anche di forte spiritualità, perché ogni gesto è intriso di tradizione e simbolismo.



L’Offensiva del Tết del 1968
Il Capodanno vietnamita non ha solo un valore culturale: nella memoria collettiva è legato anche a un episodio cruciale della Guerra del Vietnam. Nel 1968, proprio nei giorni del Tết, il fronte nordvietnamita lanciò un attacco a sorpresa contro le principali città del Sud. Quell’operazione, ricordata come Offensiva del Tết, colse tutti impreparati e segnò una svolta nella percezione del conflitto a livello internazionale.
Ancora oggi, per molti vietnamiti, il Tết porta con sé non solo la gioia delle celebrazioni, ma anche il ricordo di un momento drammatico della storia del Paese. È un simbolo della resilienza di un popolo che, nonostante le difficoltà, continua a celebrare la vita, la famiglia e le tradizioni.
La mia esperienza durante il Tết in Vietnam
ll’inizio non mi ero reso nemmeno conto che stessi entrando nel periodo del Tết. Soltanto col passare dei giorni notai i cambiamenti: qualche negozio che abbassava la saracinesca con un po’ di anticipo, poi sempre più attività chiuse, fino a quando, alla vigilia del Capodanno, la città si fermò del tutto.
Le strade principali apparivano deserte, quasi irreali, ma bastava infilarsi nelle viuzze secondarie per scoprire un’altra atmosfera: famiglie riunite in preghiera o a mangiare insieme a qualunque ora del giorno e della notte.



Muoversi in quel periodo è stato complicatissimo: i treni erano esauriti da settimane, prenotati in anticipo dai vietnamiti che rientrano ai villaggi per le festività. Non esisteva un servizio di autobus continuativo e i pochi minivan privati disponibili partivano solo la mattina presto o a tarda notte, con prezzi fino a dieci volte più alti del normale. Anche trovare da mangiare non era semplice: i ristoranti restavano chiusi e persino i classici venditori di bánh mì sparivano dalle strade, lasciando solo qualche bancarella con prezzi molto più elevati.
Anche trovare da mangiare non era semplice: i ristoranti restavano chiusi e persino i classici venditori di bánh mì sparivano dalle strade, lasciando solo qualche bancarella con prezzi molto più elevati.
Il primo giorno di Tết sono andato nella piazza centrale di Hanoi, vicino al lago Hoàn Kiếm, per assistere ai fuochi d’artificio. È stata un’esperienza surreale: migliaia di persone radunate, ma in un silenzio quasi assoluto. I vietnamiti guardavano i fuochi con attenzione, qualcuno scattava foto o girava video, ma nessuno faceva baccano.
La cosa più sorprendente è che, a differenza del capodanno Europeo, allo scoccare della mezzanotte i festeggiamenti non iniziavano, bensì finivano. Le preghiere e i rituali erano cominciati già dal mattino, e i fuochi segnavano la chiusura della giornata, prima che ognuno rientrasse a casa.
Il Tết mi è rimasto impresso come un periodo sospeso, dove tutto rallenta e cambia ritmo: affascinante e suggestivo, ma con disagi concreti per chi viaggia in quei giorni.
Consigli pratici per viaggiare durante il Tết
Visitare il Vietnam nel periodo del Capodanno lunare è un’esperienza unica, ma richiede organizzazione e tanta pazienza. La prima cosa fondamentale è prenotare tutto con largo anticipo: treni, autobus e aerei interni vengono presi d’assalto settimane prima, e lo stesso vale per gli hotel. Personalmente non ho avuto grandi problemi negli ostelli, dove un letto si trova quasi sempre (anche se a prezzi più alti del normale), ma ho notato che le camere d’hotel erano non solo più costose, ma anche difficili da reperire.
Lo stesso discorso vale per i luoghi sacri. Templi, pagode e siti di culto sono pieni in ogni momento della giornata: non solo quelli famosi, ma anche i più piccoli e meno conosciuti. Entrare può diventare complicato e a volte bisogna accettare l’idea di non riuscire a visitarli come si vorrebbe.
In pratica, il Tết è un periodo affascinante ma anche caotico. Serve organizzarsi con molta cura, sapendo esattamente cosa si vuole vedere e fare. Non mi sento di dire se convenga o meno viaggiare in Vietnam in quei giorni: è un’esperienza molto particolare, con tanti pro e altrettanti contro, e dipende da quanto si è disposti ad adattarsi.
In ogni caso, prima di partire, ti consiglio di dare un occhiata al sito del turismo Vietnamita
Capodanno vietnamita: riflessione personale sul Tết
Il Capodanno vietnamita è stata una parentesi inattesa del mio viaggio, un’esperienza che mi ha lasciato emozioni contrastanti: certamente la magia di una festa antica, i silenzi surreali delle strade vuote, ma anche la difficoltà di spostarsi e di adattarsi.
È un periodo che certamente ti mette alla prova, ma che regala la sensazione di entrare davvero in contatto con la vita del Luogo. E forse è proprio questo il bello del Tết: non è un evento costruito per i turisti, ma un frammento di Vietnam da vivere così com’è.
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